L’idea di realizzare un progetto che trattasse il tema della sessualità all’interno del mondo dell’autismo nasce dalla considerazione che la sfera della sessualità, e più in generale dell’affettività, non solo possa far parte della disabilità ma sia parte integrante di essa.
La riflessione che ha poi portato alla realizzazione di un progetto specifico, si basa sul fatto che l’identità sessuale di ogni individuo, oltre a costituirsi in un percorso di sviluppo, in quanto aspetto identificativo, contribuisce alla crescita dell’individuo stesso e del proprio benessere psico-corporeo.
Rispetto a questa considerazione, quando si parla di autismo e in generale di disabilità, la tendenza sembrerebbe quella di vivere spesso tale situazione con una sensazione di limite e complessità che, in qualche modo, contribuisce a vedere molto lontana la sfera della sessualità, considerata già di per sé complicata e difficile da affrontare. In questo senso, l’idea è quella di provare a cambiare la prospettiva dalla quale si guarda la sessualità, provando a prendere in considerazione il fatto che essa non sia qualcosa da cui proteggere bensì qualcosa da non negare, qualcosa che non va ignorato e limitato ma compreso e sostenuto.
Infatti, considerando l’importanza che tutta la sfera dell’affettività assume nella vita di ogni individuo e di come essa, per lo stesso motivo, possa essere fonte di benessere o di disagio, appare necessaria la realizzazione di interventi che permettano ad ogni ragazzo di scoprire e vivere la propria sessualità in termini di consapevolezza e di educazione all’affettività.
In quest’ottica, partendo dalla volontà di rendere sempre più specifici i percorsi relativi agli interventi ambulatoriali che il Filo dalla Torre prevede per i ragazzi con un disturbo dello spettro autistico, il progetto offre a tutte le famiglie interessate un pacchetto così articolato:
- Valutazione del ragazzo. Sarà importante, al fine di comprendere quali sono gli obiettivi su cui lavorare e le strategie da utilizzare, avere una valutazione in grado di dare un’indicazione sull’area cognitiva, adattiva e comunicativa del ragazzo: i documenti utili in tal senso potranno essere forniti al consulente responsabile del progetto o, in alternativa, verrà proposto di effettuare una valutazione presso la nostra associazione.
- Parent training. Rispetto ai parent training, un primo incontro verrà svolto con la famiglia allo scopo di analizzare la domanda, fornire informazioni sul tema “sessualità e disabilità”, definire gli obiettivi su cui lavorare e decidere il primo ciclo di incontri previsti per l’intervento ambulatoriale; ulteriori incontri saranno previsti al termine di ogni ciclo di interventi e saranno occasione per riflettere sul lavoro svolto, condividere la meta successiva e definire il numero di interventi ambulatoriali necessari per il raggiungimento della stessa; infine si prevede un ultimo incontro da realizzare al termine del percorso allo scopo di garantire una restituzione dell’intervento.
Intervento ambulatoriale. L’intervento sulla sessualità, che viene svolto in un ambulatorio interno alla struttura del Filo dalla Torre da uno psicologo e psicosessuologo, è orientato al raggiungimento di alcune mete definendo obiettivi perseguibili attraverso la messa in atto di strategie mirate. Nello specifico, esso prevede un ciclo di incontri settimanali il cui numero verrà identificato orientandosi sugli obiettivi che l’intervento ambisce a raggiungere. Tale processo verrà adattato sulla base delle informazioni raccolte per ogni ragazzo e affronterà il tema dell’identità sessuale oltre a quello della gestione della sessualità e più in generale della sfera affettiva, in un percorso legato alla consapevolezza di sé e di sé in relazione all’altro.