«Holding» (letteralmente “sostegno”, “contenimento”) è una funzione di primaria importanza nello sviluppo psichico del bambino.
Il termine definisce la capacità della madre (o, più in generale, della figura che si prende cura del bambino, il «caregiver») di fungere da «contenitore» delle angosce e, più in generale, delle emozioni del bambino, di costituire una sorta di spazio (holding enviroment) fisico ma soprattutto psichico in cui il bambino si sente accolto, sostenuto, rassicurato, incoraggiato nelle espressioni di sé.
L’holding è una tecnica, attraverso la quale, il caregiver accompagna il bambino nel riconoscimento delle proprie emozioni, rendendole progressivamente pensabili e consentendo la loro espressione funzionale.
L’Holding consente un intenso contatto corporeo e visivo tra l’adulto e il bambino, consentendo la creazione di una comunicazione diretta e facilitando lo sviluppo della relazione.
Come si svolge
L’holding è rappresentato concretamente dalle modalità con cui la figura di riferimento avvolge tra le proprie braccia (contiene) il bambino, regolando la pressione del corpo, orientando il proprio capo e quello del bambino, in modo da ricercarne il contatto visivo, e modulando la propria voce.
È possibile tenere in considerazione alcuni accorgimenti per garantire l’efficacia dell’holding:
- Il bambino viene avvolto dalle braccia dell’adulto, che gli impone un contenimento fisico e che lo mantiene nella posizione, non consentendo al bambino di divincolarsi
- Affinché sia possibile mantenere la tenuta del bambino, è utile che l’adulto sia in una posizione comoda e stabile
- L’adulto mantiene il contenimento saldo, senza lasciare il bambino ed esprimendo un senso di sicurezza e forza
- L’adulto stabilisce un contatto anche visivo con il bambino che, unito all’utilizzo della voce, sostiene l’instaurarsi della reciprocità e favorisce la comunicazione nella relazione
- L’adulto, parla al bambino con calma, dolcezza e tono sereno, ma fermo, provando a dare un nome ai sentimenti che sta provando il bambino e facendolo sentire compreso
- L’adulto modula la propria voce, imitando il tono di voce del bambino e trasformando la drammaticità del pianto o delle urla del bambino, in una espressione vocale positiva
- Il contenimento prosegue fino al momento in cui l’adulto sente che le emozioni del bambino si acquietano progressivamente e si abbassa il livello della loro intensità
- È importante non terminare il contenimento in modo improvviso o rapido, ma accompagnarlo, anticipandolo verbalmente e allentando la tenuta, ma mantenendo il contatto
- È utile dopo il contenimento uscire dalla situazione, ad esempio, lavando il viso o lasciando la stanza