Consulenze Familiari

L’approccio integrato nell’autismo prevede la realizzazione di un lavoro svolto nelle sedute familiari, che diventa fondamentale nel sostenere lo sviluppo di ogni membro della famiglia e, quindi, del bambino con handicap:

con il sostegno del consulente, la famiglia si avvicina alla scoperta della dimensione più emotiva e relazionale tra tutti i componenti del nucleo familiare, sostenendo la crescita di ogni membro al suo interno e ha l’opportunità di scendere nella profondità dei vissuti attivati dalla nascita e dalla vita accanto ad un bambino con handicap, sia come genitori, sia come coppia e come individui.

Infatti, il primo passo consiste nell’andare ad esplorare i vissuti di ogni membro della famiglia riguardo la nascita del bambino o del ragazzo, proprio perché, spesso, essa sconvolge tutti gli equilibri preesistenti ed, inoltre, attiva forti emozioni, prime tra tutte il dolore e la rabbia. Il passo successivo riguarda l’esplorazione di tutti i vissuti e le dinamiche che circondano il bambino nel presente, avendo come obiettivo quello di elaborare i vissuti di tutte le persone che si occupano della sua crescita evolutiva. Spesso i genitori esprimono, in modo più o meno chiaro, la difficoltà ad intraprendere un percorso di crescita in cui possano riconoscersi come protagonisti, scindendo il loro desiderio da quello di crescita per il bambino. In tal senso, spesso, all’inizio, si chiedono che senso abbia parlare di loro e non del bambino, in questo è evidente quanto per un genitore sia a volte difficile comprendere che la crescita del suo bambino sia legata alla sua, come persona, come coppia genitoriale, come sistema familiare. Un bambino può crescere, infatti, se si espandono i confini all’interno del quale vive e se le persone che si occupano di lui coltivano lo stesso obiettivo di crescita e di espansione, altrimenti il bambino cresce ma i confini che lo circondano restano stretti.


I genitori vengono guidati a riscoprire un ascolto interno, partendo dall’elaborazione della nascita del bambino, delle sue difficoltà, ed accompagnati a cogliere le risorse che possiedono e che, spesso, non si riconoscono. In tale percorso vengono portati ad acquisire consapevolezza dei propri meccanismi emotivi, relazionali e comunicativi e di quanto questi possano influire sulla crescita del bambino, limitandone, o incoraggiandone, le possibilità. Nei colloqui familiari, talvolta, vengono coinvolti anche i fratelli o le sorelle del bambino, ed aiutati a trovare uno spazio dove possono portare emozioni spesso negate, come la rabbia e il dolore legati al riconoscimento ed all’accettazione dell’handicap del fratello o della sorella. L’obiettivo di fondo poggia sulla possibilità di incoraggiare scambi emotivi e relazionali più ampi all’interno della famiglia, dove la paure, e le emozioni in genere, possano essere espresse e condivise con gli altri membri della famiglia.